mercoledì 29 novembre 2017

Luigi Natoli: Il numero 570. Scene drammatiche in due atti.



Riproduzione fedele del dattiloscritto con molte correzioni a mano dello scrittore, mai pubblicato e senza data, anche se è da presumere entro il periodo della prima guerra mondiale o subito dopo la fine della stessa. 
Con emozione e orgoglio proponiamo alla collettività  Il numero 570 di Luigi Natoli. La nostra emozione è presto spiegata perché Il numero 570  è un dramma teatrale in due atti assolutamente inedito, mai dato alle stampe sia in forma di libro o libretto, sia in appendice al Giornale di Sicilia, come soleva fare il grande scrittore palermitano. Per noi editori è un'emozione immensa dare la vita a questo manoscritto pubblicandolo, perchè ci fa sentire Luigi Natoli vivo come se oggi fosse in mezzo a noi, come uno scrittore contemporaneo, ma che molto ha da dire e da insegnare. Non a caso, però, oltre a "Emozione" abbiamo usato il termine "Orgoglio", da intendersi come senso di dignità, onore e fierezza di essere italiani. Sono proprio questi i sentimenti che animano ogni pagina, parola e sillaba di queste scene drammatiche. L'Italia della prima guerra mondiale che anela la libertà  delle sue province dall'impero austriaco; la voglia di riscatto del proprio onore che anima un popolo disposto a combattere contro l'oppressore perchè orgoglioso di essere italiano: ecco quanto trasuda da questo breve ma intenso lavoro teatrale del grande patriota Luigi Natoli.
La scena si svolge sul fronte, durante la prima guerra mondiale e contrappone la barbarie degli austriaci alla fierezza dei soldati italiani che sapranno portare pace e giustizia in una terra martoriata dalla guerra, ma è anche la tragedia di un uomo, popolano, che saprà  riacquisire il suo onore perduto sacrificandolo sull'altare della patria e della famiglia.
Un dramma teatrale che ci farà  sentire più uniti e più italiani di sempre.
Completa il libro, l'elogio orazione Milizia eroica recitato da Luigi Natoli in memoria dei prodi del 14° fanteria caduti nel primo anno di guerra.  
Nella foto: Alcune immagini del manoscritto di Luigi Natoli 


Luigi Natoli: Il numero 570. Scene drammatiche in due atti.
Prezzo di copertina € 13,00 
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 

martedì 28 novembre 2017

Luigi Natoli: I cavalieri della Stella o La caduta di Messina

Pubblicato per la prima volta in appendice al Giornale di Sicilia dal 26 febbraio 1908 per 153 puntate, dopo diverse edizioni ritorna nella fedelissima riproduzione dell'originale di più di cento anni fa a cura de I Buoni Cugini editori. 
La storia della rivoluzione di Messina che ebbe inizio nel 1672 e fu soffocata nel sangue nel 1679 ad opera del vicerè conte di Santo Stefano, che soppresse la Repubblica di Messina e l’Accademia della Stella, una scuola militare di giovani e valenti cavalieri; ed ancora abolì tutti i privilegi della città, confiscò i suoi beni dichiarandola civilmente morta, fece togliere il capannone, dove si riunivano i cittadini e demolire il Palazzo di città, arando il terreno e cospargendolo di sale affinché non crescesse più nulla.
Così finiva la rivoluzione di Messina che avrebbe potuto conseguire anche l’indipendenza della Sicilia dalla Corona di Spagna e mentre la città dello stretto moriva assassinata, faceva vedere che il colosso spagnolo era con i piedi di creta, segno della sua prossima caduta.
In questi anni di fiera ribellione Luigi Natoli intreccia le vite di personaggi magnifici e immaginari nel rigore di un’attenta ricostruzione storica creando gesta ed eroi che s’imprimono indelebili nella memoria del lettore.
Nella foto: la prima puntata. 


Pagine 954 - Prezzo di copertina € 26,00
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 

Luigi Natoli: l'Accademia della Stella. Tratto da: I cavalieri della Stella o La caduta di Messina



L'Accademia della Stella di cui egli faceva parte, e aspirava ad esser capo, o, come si chiamava, Principe, era una compagnia o congregazione o scuola, o tutto questo insieme, di cento cavalieri, di nobiltà antica e indiscutibile, che face­van professioni d'armi allo scopo di for­nire eccellenti militi nella perpetua guer­ra contro i barbareschi: una specie di or­dine militare – in origine – non dissi­mile nello scopo fondamentale da quello dei cavalieri di S. Giovanni e di S. Stefa­no; ma senza alcun carattere monastico o voto minore; uguale alla Congregazio­ne d'arme, che s'era istituita in Palermo nel secolo XVI.
Posta sotto la protezione dei Re Ma­gi, aveva assunto come insegna la Stella miracolosa apparsa ai tre re d'Oriente, in­castrandola nella Croce di Malta: d'onde il nome di Accademia della Stella.
Col volger del tempo, pareva aver di­menticato il suo scopo originario; e non mandava più i suoi cavalieri a dar la cac­cia alle navi mussulmane; ma continuava con uno sfarzo, con una magnificenza tutta spagnola, a dar mostra di sè nella bravura de’ suoi cavalieri nelle grandi occasioni religiose o civili. L'insediamento del nuovo Senato, l'apertura della fiera, la festa dell'Assun­ta, l'arrivo o la partenza del vicerè, la pre­sa di possesso di un nuovo arcivescovo, le feste per la nascita di qualche principe reale, o di qualche matrimonio regio, o dell'incoronazione del re, e in generale tutti i grandi avvenimenti celebrati con pompa ufficiale, erano altrettante occa­sioni, perché i cavalieri della Stella faces­sero la loro sontuosa cavalcata, o cele­brassero una giostra, vaghissima per no­vità di giuochi, d'imprese, di divise, di colpi.
Non era facile far parte dell'Accade­mia. Oltre che si doveva essere nobili da almeno duecent’anni, il numero dei cavalieri era limitato a cento, e non vi si entrava che per elezione a bossolo, e dopo una serie di informazioni e di formalità per assicurarsi della degnità dell'aspirante: sicché far parte dell'Accademia si teneva a grande onore, e come un segno della nobiltà e della grandezza della casa, e i padri che già ne avevan fatto par­te, sollecitavano che quell'onore si trasmettesse nei figli, stabilendo una specie di successione ereditaria come in una paria.


Luigi Natoli: I cavalieri della Stella o La caduta di Messina.
Pagine 954 - Prezzo di copertina € 26,00 
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 


L'ultimo romanzo di Luigi Natoli: Il capitan Terrore

Pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1938 a tre anni dalla morte dell'autore, "Il capitan Terrore" è l'ultimo romanzo scritto da Luigi Natoli.
Ambientato nel 1560, quando a Palermo la nobiltà sfilava nelle antiche vie ricche di marmi pregiati.... e gli occhi di don Galvano di Valverde si riempivano di quelli della bellissima donna Laura Serra.
E in quelli di don Ludovico Sclafani non v'era solo amore, ma anche invidia, rabbia e disprezzo profondo. 
Un romanzo corale, profondo, ricco d'azione, dove i sentimenti d'amore, odio, amicizia, malvagità, si mischiano alla perfezione fra inganni, avventura e coraggio, intrattenendo piacevolmente il lettore fino all'ultima pagina. E poi c'è la Sicilia, c'è Palermo, ricostruita alla perfezione come solo Luigi Natoli sapeva fare. 


Luigi Natoli: Il capitan Terrore. 
Pagine 481 - Prezzo di copertina € 21,00
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online 

lunedì 20 novembre 2017

Luigi Natoli: Squarcialupo. La prima puntata


Capitolo I.

Un ratto

I. 

Buio profondo nella strada. E non un'anima viva: solo due cani che si udivano ringhiare invisibili, sotto la pioggia minuta e uguale che cadeva silenziosamente dalle prime ore della sera. Una porta si schiuse lentamente, lasciando travedere una luce rossiccia, e una testa si sporse fuori: guardò a destra, guardò a sinistra, poi in alto, dove l'alta torre di un vecchio palazzo si perdeva nelle tenebre: infine rientrò e richiuse.

Dentro v'erano cinque uomini, seduti intorno a una tavola, illuminata dalla luce rossastra oscillante di una lucerna di terra cotta. Un boccale stava fra loro. Un'altra tavola, tra panche e scranne si trovava alla parete opposta, in quella stanza, non troppo grande, fuliginosa, che sapeva di vino e di unto. In fondo si vedevano incerti nella penombra, un banco con altri boccali, e dietro il banco due botti. Era una taverna.

A quell'ora, essendo già suonata da un pezzo l'ora del coprifuoco, nessuno avrebbe dovuto trovarcisi: ma quei cinque avventori avevano qualche cosa di singolare che aveva obbligato il tavernaio a lasciarli stare nella taverna, contentandosi di chiudere la porta.

Quei cinque uomini erano armati di spada e pugnali; ma più delle armi che tutti per altro portavano, incuteva soggezione l'aspetto. Erano bravacci, avanzi forse di quelle soldatesche spagnole che pochi anni innanzi, ritornati dall'Africa, avevano suscitato in Palermo una sommossa con tante uccisioni che la fecero dire un piccolo Vespro.

Avevano certamente qualche ragione per trattenersi in quella taverna oltre l’ora consentita dai bandi: e il tavernaio non aveva osato mandarli via, oltre che per non subire prepotenze, anche perché di convegni simili questo non era il primo...





Pagine 684. Prezzo di copertina € 24,00 
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 

Luigi Natoli: Squarcialupo. Romanzo storico siciliano.

Pagine 684 - Un inedito di Luigi Natoli, mai pubblicato in libro.
Riproduzione dell'opera originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dal 02 febbraio 1924

La Patria prima di tutto!
"La cospirazione di Giovan Luca Squarcialupo, nata da generosi sentimenti, si svolse con mezzi inadeguati e senza un fine determinato, ma con questa dello Squarcialupo comincia la serie delle sommosse, delle cospirazioni, delle rivoluzioni contro la Spagna, segno di irrequietezza per la perduta indipendenza della Sicilia"
Così scriveva Luigi Natoli nel suo Storia di Sicilia, di questo eroe che aveva a cuore le sorti della sua terra dominata dal ferro spagnolo. Squarcialupo fu il primo ad impugnare le armi per cacciare l'invasore e sognò una repubblica democratica. Di lui e della sua opera, non è rimasto più nulla che lo ricordi ad eccezione di una lapide e una via nel centro storico di Palermo che porta il suo nome.
Fra storia e leggenda il grande romanziere siciliano ricostruisce la figura di Squarcialupo in una Palermo dei primi del 1500, martoriata dall'inquisizione, dal giogo dei dominatori spagnoli e lacerata dalle rivalità  interne fra le baronie siciliane.
Apparso in appendice al Giornale di Sicilia a partire dal 2 febbraio 1924, oggi per la prima volta pubblicato in libro e restituito alla collettività, ed ai lettori amanti delle opere di Luigi Natoli che hanno atteso 91 anni prima di poterlo avere nelle proprie librerie accanto agli altri capolavori immortali del grande scrittore palermitano.
L'editrice Gutemberg  che per prima pubblicò i romanzi di Luigi Natoli definiva eletta ed altamente appassionante la lettura dell'opera del grande e geniale William Galt  e concludeva con l'esortazione a diffondere questi romanzi perchè vuol dire fare opera da vero siciliano, perchè tutti devono conoscere la storia e devono sapere che non esistono solo uomini di mafia e di prepotenza; ma anche uomini di cuore che sanno sacrificarsi e proteggere i deboli.

Luigi Natoli: Squarcialupo. 
Pagine 684 - Prezzo di copertina € 24,00 
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it