giovedì 4 gennaio 2018

Luigi Natoli: Le origini del casato dei Ventimiglia. Tratto da: Il tesoro dei Ventimiglia (Latini e Catalani vol. 2)


“I saraceni, – raccontava mamma Rosa, – erano ventimila, e i cristiani mille. Credete voi che i cristiani avessero paura e rifiutassero la battaglia? Manco per idea. Il re dei Saraceni che era un gigante terribile, con gli occhi che mandavano fuoco dice: - olà, cavalieri cristiani! Voi siete pochi, e noi possiamo farvi a pezzi e salarvi come tonni; ma siccome siete valorosi, vi propongo di arrendervi e convertirvi a Maometto: e avrete montagne d’oro e grandi uffici. Vi accordo un’ora di tempo per risolvervi. – ma il capitano dei cristiani che si chiamava Arduino, rispose:- Vile Saraceno! E hai il coraggio di offendere così i guerrieri di nostro Signore Gesù? Tira la tua scimitarra , che ti farò vedere quanto pesa la nostra spada! – E detto fatto fa sonare le trombe, e attacca la battaglia. Mille erano, figlie mie, e centomila parevano. In mezzo ai Saraceni roteavano le spade, e facevan volare per aria braccia, gambe, teste. Arduino pareva un leone in una mandra. Di suo pugno ne uccise più di mille, e con gran colpo di spada, tagliò netto in due dalla testa al cinto il gigante saraceno, con tutto che avesse l’elmo e la corazza. Basta, per farvela breve, non restò vivo neppure un saraceno. Il Gran Conte fece festa ai vincitori, e chiamato Arduino, lo fece conte, e gli disse: – da oggi in poi tu ti chiamerai Arduino dei Ventimiglia” – e poi questo nome diventò Ventimiglia. Così ebbe origine questa casa. Il luogo dove si combatte si chiama ancora “ Piano della battaglia”.
 
 
Luigi Natoli: Il tesoro dei Ventimiglia. Tratto da: Latini e Catalani vol. 2
Prezzo di copertina € 22,00
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