All'arte avevo dato io i primi sogni della giovinezza: li
sacrificai a quello che mi apparve dovere di cittadino; e ho frantumato la mia
attività in mille piccole cose, di vita effimera, per esumare, divulgare le
memorie del nostro passato; per farle amare; per spronare altri alla storia
nostra, che non defrauda, ma aggiunge nuove immarciscibili foglie all’alloro di
che si inghirlanda l’Italia madre; e per far sentire ai giovani l’orgoglio di
essere siciliani, ma nel tempo stesso il dovere che incombe sopra di loro, di
esser degni del passato glorioso; e render nelle opere feconde della pace
l’isola nativa emula delle altre regioni d’Italia, come emula, se non pur
superiore, fu per rinuncie, per sacrifici, per sangue generosamente versato.
Troppo io presunsi; lo so: ma se da
questi scritti movesse qualcuno di maggior ingegno e più matura preparazione,
e con maggior agio, a studiare profondamente e a rivelare questo o
quell'aspetto del nostro Ottocento, io mi sentirei pago, e non rimpiangerei i
sogni della mia giovinezza oramai tramontata da un pezzo.
Luigi Natoli
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